Cuoio

By Leathercross X

Published on Apr 18, 2015

Gay

[Non English] [Authoritarian]

Finalmente. Dopo settimane di attesa è arrivato il momento. Eccomi a cavallo della mia Harley in giro per il sud della Francia, con il culo e il cazzo duro solleticati dalle vibrazioni della moto, le braccia dritte, con le mani guantate che stringono il manubrio, le gambe allungate sulle pedane, le punte dei Sendra che guardano il cielo.Non finirò mai di ringraziare il mio amico tedesco Hans che mi ha prestato la sua casa sulle colline. E la sua cantina.

Sono al mio meglio, nel lungo inverno ho frequentato la palestra di continuo, l'abbronzatura è integrale e curata. Ma soprattutto sono in cuoio dalla testa ai piedi. Sendra neri con cinghie borchiate, pantaloni neri attillati che fasciano culo e cosce, giubbotto stretto con la cerniera aperta sui pettorali, polsiere, guanti e rayban a specchio. Anche il casco aperto è ricoperto di cuoio.

Dopo paio d'ore in giro per le colline arrivo a un villaggio e decido di fermarmi a bere qualcosa. Spengo la moto in una piazza e scendo. In tanti si sono girati per il suono della moto e adesso mi guardano, cosa che mi fa arrapare ancora di più, mentre cammino verso i tavolini sulla piazza, accompagnato dal suono maschio degli stivali.

Mi siedo un po' in disparte, allungo le gambe e accendo un sigaro. Un cameriere si avvicina senza togliermi gli occhi di dosso. "Portami una birra" ordino. E' figo, in divisa elegante, non molto alto, occhi azzurri, molto muscoloso. Lo fisso mentre ritorna con la birra e intanto mi rigiro il sigaro fra le labbra pensando a cosa potrei fargli.

Basta un momento di calma e il cameriere torna con la scusa di chiedermi se voglio altro, poi indica la mia moto e comincia a chiedermi da quanto ce l'ho, dove mi piace andare e cazzate del genere. E' anche lui un harleysta, anche se ha solo un 883. Si offre di accompagnarmi il giorno dopo in giro in moto per mostrarmi le strade più belle.

Si chiama Vincent, lo invito a casa mia questa sera così decidiamo con calma che giro fare. E ovviamente accetta.

La cosa divertente è che per parlare con me si è dimenticato della sua donna, anche lei seduta lì vicino, che lo stava aspettando. Sorrido e fumo mentre litigano di brutto,

Me ne vado senza pagare, riprendo la moto e giro ancora un po'. Non speravo di riuscire a organizzare la serata così in fretta e me la posso prendere con calma.Tornato a casa mi alleno con la palestra di Hans, dormo un po' e mi faccio una doccia durante la quale rifinisco il mio corpo depilato, cazzo e culo compresi.Poi, poco prima che arrivi Vincent, mi vesto. Jeans di pelle senza mutande, Sendra senza calzini e sopra una tshirt nera corta e attillata e polsiere di cuoio.

Sento una moto rombare e fermarsi, apro il cancello e vado ad accogliere il mio ospite, ma intanto mi sfrego il pacco.Capisco subito che Vincent mi vuole compiacere: scende dalla moto in panta di pelle marroni, biker boots e una maglietta blu che mette in mostra il suo fisico bestiale. Sorride, ci stringiamo la mano con forza e con l'altra mano ci stringiamo gli avambracci. Non male come prima conoscenza di questa vacanza.Entriamo e mentre iniziamo a bere birra parliamo di moto, di come piacerebbe a tutti e due un viaggio cost to coast in Harley, di come gli piacerebbe una moto come la mia ma adesso non guadagna un cazzo, di come viva qui per la sua donna che spompina alla grande ma gli rompe i coglioni per gelosia. Il tempo passa e ordino una pizza al telefono. Mi devo trattenere per non passare subito all'azione ma mi piace far crescere la tensione e la voglia, vedere il suo cazzo duro stretto nei pantaloni di pelle che gli rende scomoda qualunque posizione, sorrido ma continuo a raccontare del mio lavoro, di come sono stronzo con i miei sottoposti e di come mi diverto a tormentarli.Siamo seduti in salotto, io sul divano con gli stivali piantati sul pavimento e a gambe aperte, le braccia aperte sullo schienale, lui in poltrona di fronte a me sempre più in imbarazzo e leggermente sudato."Mi piace sentire che mi temono, Facciamo le cose bene perché sanno che se sbagliano divento una bestia, li aggredisco e li umilio davanti a tutti. Così lavorano tutti facendo a gara a chi fa meglio, sperando che me la prenda con qualcun altro, e io godo a vederli agitati come formichine per compiacermi"

"Godi?" chiede Vincent con un sorriso forzato

"Fa caldo" dico con un sorriso togliendomi la tshirt e mettendo in mostra il mio fisico perfetto. "Si, godo a sentirli in mio potere, se gli chiedessi di leccarmi le scarpe si formerebbe una fila di cagnolini ai miei piedi" e scoppio a ridere guardandolo negli occhi.A questo punto Vincent prende coraggio, si alza e viene verso di me con lo sguardo basso. "Io voglio essere il primo della fila", si inginocchia, si mette a quattro zampe e inizia a leccarmi i Sendra.Allungo le gambe "bravo Vincent, i Padroni vanno sempre onorati".Alza la testa e mi guarda adorante con la saliva che cola dalla bocca."Avete ragione Signore" poi torna sugli stivali infilandosi la punta nella bocca vogliosa mentre con una mano si accarezza il pacco.

Non dovrei lasciarglielo fare ma per adesso sono soddisfatto e non ho ancora deciso come usare il mio nuovo schiavo.

A rompere i coglioni è il campanello, deve essere la pizza."Esci a prenderle" ordino."Si Signore".Si alza di scatto e in silenzio esce dalla porta e scende verso il cancello d'ingresso a prendere le pizze. Lo seguo divertito e eccitato, il ragazzo che porta le pizze vedendo questi due maschi in pelle, ci guarda intimorito. E' sui circa vent'anni sbarbato, magro e molto carino."Paga" ordino a Vincent."Grazie Signori" dice imbarazzato il fattorino mentre ritira il denaro."Tieni il resto ragazzo""Grazie ancora Signori, se volete un servizio più veloce chiamatemi direttamente la prossima volta" dice continuando a fissarci. Poi scrive il suo numero sullo scontrino. Lo prendo ma non lo saluto neanche, mi giro e torno dentro con Vincent che mi segue con le pizze.

"Devo pisciare cazzo" dico una volta dentro"Bene Signore, io intanto preparo, dove volete mangiare?""Tu prima di mangiare devi bere Vincent" gli dico guardandolo negli occhi mentre mi apro pantaloni.Mi osserva a bocca aperta con gli occhi spaventati. Quasi gli manca il respiro, ma adesso ha capito."Ma signore non l'ho mai fatto.... non so se...""Cazzo dici stronzo, mettiti giù""Ma..." e intanto si mette in ginocchio"Apri la bocca"Chiude gli occhi e reclina indietro la testa. E' bellissimo vedere che non ha il coraggio di ribellarsi.Credo sia veramente la sua prima volta, quindi quasi gli infilo il cazzo in bocca e piscio a getti, lasciandogli il tempo di deglutire.Fa fatica ma inizia a mandare giù, poi getto dopo getto gli diventa sempre più facile.

Sono troppo buono, ma per questo schiavo ho gi� un debole, non riesco a essere bastardo fino in fondo.

"Bravo, vai in bagno a sistemarti adesso"soddisfatto intanto prendo altre birre dal frigo e le sistemo in salotto insieme alle pizze.Quando Vincent torna mi comporto come se non fosse successo niente, ci mettiamo a mangiare e scherzare. Mi faccio anche raccontare della sua donna e di cosa le ha raccontato per uscire stasera.Lei sta lavorando, canta in un locale e non lo sa neanche, ma saranno cazzi se scopre che è uscito da solo. Trova strani i suoi pantaloni di pelle e non sopporta la sua moto.

"Domani dopo il giro in moto ti va di venire con me in un negozio di pelle che ho trovato su internet? Ho voglia di comprarmi qualcosa di nuovo e se ne parla molto bene" dico mentre con la mano sul pacco mi accarezzo la verga ormai durissima e guardandolo fisso negli occhi."Non vedo l'ora Signore" dice e intanto si avvicina e si inginocchia. Sposto la mano e lascio che mi apra i pantaloni, li abbasso un po' per rendergli più facile arrivare ai coglioni e gli metto una mano dietro la testa per avvicinare la sua bocca al cazzo.Inizia a leccarlo e a riempirsi a poco a poco la bocca. Per poi ingoiarlo completamente.Continua con la bava che esce dalla bocca a coprirmi e scoprirmi il palo ma io dopo aver aspettato troppo vengo preso dalla voglia di venire, lo prendo per i capelli e comincio a scoparlo violentemente in bocca. Mi bastano una ventina di colpi per riempirgli la bocca di sborra"Non ci provare neanche a lasciarne una goccia" lo minaccio. Così dopo aver ingoiato tutto inizia a leccarmi furiosamente il cazzo per pulirlo perfettamente.

Mi alzo in piedi e accendo la tv, poi vado a versarmi un bicchiere di vodka e ad accendere un sigaro che offro anche a Vincent.Avevo preimpostato un pornazzo, si vede uno stallone in pelle che frusta un negro appeso al soffitto. Il negro emette urla disperate ma il suo carnefice continua sempre più forte, coperto di sudore per la fatica. Vincent rimane incantato a guardare la scena."Vorrei esserci io lì" dice a bassa voce."E cosa vorresti fare?""Spero di non farvi arrabbiare Signore, ma vorrei essere quello con la frusta in mano".Scoppio a ridere "Non preoccuparti Vincent, sono molto contento invece. Mi piace avere un complice, e nei prossimi giorni credo ci divertiremo molto insieme"

Intanto squilla il suo cellulare, è la sua donna che lo cerca. Lo sento farfugliare qualcosa che non capisco, probabilmente scuse, e chiudere. "Perdonatemi Signore, dovrei proprio andare""Non preoccuparti, ti aspetto puntuale domani mattina".Lo accompagno all'uscita e poi torno soddisfatto alla mia vodka, al mio sigaro e al mio film.E' il momento di una delle mie scene preferite, quella della...

Next: Chapter 2


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